L'analisi degli investimenti e i bilanci preventivi

La necessità di investire su un ciclo produttivo può essere dettata da vari fattori:
* sostituzione di apparecchiature per obsolescenza tecnica;
* adeguamento a nuove leggi;
* adeguamento a nuove esigenze di mercato;
* miglioramento delle performances del ciclo produttivo, ecc.
In tutti i casi si fa ricorso agli strumenti della matematica finanziaria per la corretta definizione dell'alternativa migliore.

La prima cosa da definire è il "caso base". Questo deve rispecchiare le condizioni "attuali" del processo produttivo, ottimizzate secondo gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
In questo modo si eviterà di attribuire all'investimento dei benefici che in realtà appartengono al ciclo attuale e che non vengono sfruttati.

Stabilito ed ottimizzato il caso base occorrerà analizzare una serie di alternative che permettano, tutte, di raggiungere gli obiettivi desiderati. Il ventaglio dovrà essere quanto più ampio possibile, per poi giungere alla scelta preliminare di due o tre casi, ritenuti più idonei.
L'analisi di questi casi "superstiti" dovrà essere estremamente dettagliata e dovrà contemplare una serie di "sensitivities" per verificare l'influenza ed il relativo peso di tutti i fattori che possono inficiare il risultato economico dell'iniziativa.

Nel caso in cui il contributo economico della nuova iniziativa rispetto al caso base sia il prodotto di più fattori concomitanti, sarà opportuno analizzare il peso di ognuno, variandoli ciascuno singolarmente.
Ad esempio: se consideriamo un ciclo produttivo in cui le materie prime abbiano un prezzo fortemente oscillante e variabile a seconda delle fonti di provenienza, sarà opportuno condurre l'analisi mantenendo le stesse costanti rispetto al caso base. Confrontando il nuovo ciclo con il caso base, a parità di materie prime, si depurano infatti i risultati ottenuti dall'effetto indotto dall'oscillazione dei prezzi.
L'ottimizzazione della scelta delle materie prime più idonee al nuovo ciclo potrà essere fatta in un secondo momento, quantificandone così anche i relativi benefici.

Applicando gli strumenti più comuni della matematica finanziaria ("Pay Back", "Net Present Value" ed "Internal Rate of Return") sarà possibile confrontare l'investimento con i relativi ricavi per le alternative in esame e scegliere quella che produrrà la combinazione più favorevole.
Anche qui occorre fare delle precisazioni: i parametri economici calcolati avranno dei pesi relativi differenti a seconda del contesto in cui l'iniziativa dovrà essere realizzata.
Ad esempio: se lo scenario è di forte rischio del capitale da investire sarà opportuno prediligere le alternative a basso "Pay Back", ovvero a veloce recupero del capitale. Se lo scenario non è così rischioso si potrà dare la preferenza alle alternative a maggior "Net Present Value" ed "Internal Rate of Return", anche se il "Pay Back" non è proprio "velocissimo".

Effettuata la scelta dell'alternativa migliore, sia in termini tecnici che economici, si dovrà analizzare l'impatto dell'intervento sull'andamento complessivo del business aziendale. Entrano quindi in gioco i bilanci preventivi. Ovvero si dovranno valutare gli impatti dell'iniziativa a livello finanziario, simulando la chiusura dei bilanci a partire dal transitorio fino all'andata a regime dell'iniziativa.
.....ma questa è un'altra storia.

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